BUFERA NEL PADDOCKFerrari ai limiti del regolamento, il trucco che spiazza la Formula 1: così ha fregato tutti sullo sviluppo dell'autoUna vicenda che assume i contorni della spy-story, uno di quegli intrecci un po' misteriosi che, da sempre, gravitano attorno al mondo della Formula 1. Questa volta, però, a differenza del 2007 la Ferrari non sarebbe vittima, bensì - ci si passi il termine - "carnefice". Sulla vicenda punta i riflettori La Repubblica. Il Cavallino di Sergio Marchionne avrebbe messo a segno un colpo grossissimo, puro genio, poiché tecnicamente neppure irregolare (per quanto, forse, antisportivo). La Ferrari, sostengono i vertici delle scuderie rivali, ha trovato il modo di aggirare le ferree regole di sviluppo per la vettura del prossimo anno, soprattutto di aggirare i ridottissimi costi a disposizioni delle scuderie per l'evoluzione della monoposto.
La "Ferrari Usa" - L'escamotage è presto raccontato. Nel 2016 nascerà la "Ferrari americana", ossia il team Hass, di Gene Haas, uno dei protagonisti della Nascar. Il punto è che mister Haas, con la scuderia di Maranello, ha firmato un contratto di fornitura molto esteso: in molti considerano la sua scuderia una sorta di Ferrari-bis. E fin qui, tutto bene. Ciò che agita il paddock, semmai, è la voce che circola da un po' di tempo a questa parte. Si parla di "traffico di cervelli", di uno scambio tra Maranello e il West, la sede ufficiale del team. Un "traffico" che culminerà il prossimo 30 ottobre, quando Haas licenzierà, si dice, una settantina di ingegneri, designer e meccanici, che - putacaso - dal 1° novembre lavoreranno a Maranello. Il punto è che questo esercito di ingegneri e "scienziati della velocità", negli ultimi mesi, ha operato senza limiti di costi e di tempo, per esempio aggirando (si ipotizza) il blocco sulle ore di lavoro all'interno della galleria del vento. Ovviamente per lo sviluppo della Ferrari del futuro. Un colpaccio "sul filo", quello di Marchionne, in grado di mutare radicalmente le gerarchie della prossima stagione di Formula 1, con la Mercedes che potrebbe trovarsi ad inseguire il Cavallino.
"Siamo indignati" - La Fia, al corrente della situazione, nonostante le proteste non può fare nulla: "Per noi quelli di Haas - ha spiegato la Federazione internazionale dell'automobile - non sono ancora dei competitor". Per questa vicenda, diventata di "dominio pubblico" nei box solo pochi giorni fa, a Monza si respirava un clima teso, tesissimo (tanto che qualcuno ipotizza che la mancata squalifica di Lewis Hamilton per l'irregolare pressione delle gomme fosse una sorta di "compensazione" alla Mercedes per l'Haas-gate). "Siamo indignati", si lamentavano i capi delle altre scuderie, spiazzati dal fatto di aver capito tardi, troppo tardi, ciò che stava succedendo. Otto anni dopo lo "spionaggio" di Nigel Stepney, dunque, la Ferrari si produce nella sua personalissima "vendetta" contro il circus. Vendetta ancor più amara per i rivali perché, ad oggi, regolare e non punibile in alcun modo.
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